martedì 21 dicembre 2010

Piccola storia

Una ragazza stava aspettando il suo volo in una sala d'attesa di un
grande aeroporto. Siccome avrebbe dovuto aspettare molto, decise di comprare un libro per ammazzare il tempo.
Comprò anche un pacchetto di biscotti.
Si sedette nella sala VIP per stare più  tranquilla.
Accanto a lei c'era la sedia con i biscotti e dall'altro lato un
signore  che stava leggendo il giornale.
Quando lei cominciò a prendere il primo biscotto, anche l'uomo ne
prese uno, lei si sentì  indignata ma non disse nulla e continuò a
leggere il suo libro.
Tra sé pensò: "ma tu guarda, se solo avessi un po' più di coraggio
gli avrei già  dato un pugno..."
Così ogni volta che lei prendeva un biscotto, l'uomo accanto a lei,
senza  fare un minimo cenno ne prendeva uno anche lui.
Continuarono fino a che non rimase solo un biscotto e la donna
pensò:
"Ah, adesso voglio proprio vedere cosa mi dice quando saranno finiti
tutti!!"
L'uomo prese l'ultimo biscotto e lo divise a metà!
"Ah!, questo è troppo" pensò e cominciò a sbuffare indignata, si
prese le sue cose, il  libro, la sua borsa e si incamminò verso
l'uscita della sala d'attesa.
Quando si sentì un po' meglio e la rabbia era passata, si sedette in
una  sedia lungo il corridoio per non attirare troppo l'attenzione ed
evitare  altri dispiaceri.
Chiuse il libro e aprì la borsa per infilarlo dentro quando
nell'aprire la borsa vide che il pacchetto di biscotti era ancora
tutto intero nel suo interno.
Sentì tanta vergogna e capì solo allora che il pacchetto di biscotti
uguale al  suo era di quel uomo seduto accanto a lei che però aveva
diviso i  suoi biscotti con lei senza sentirsi indignato, nervoso o
superiore, al  contrario di lei che aveva sbuffato e addirittura si
sentiva ferita  nell'orgoglio.

LA MORALE :
Quante volte nella nostra vita mangeremo o avremo mangiato i
biscotti di  un altro senza saperlo?
Prima di arrivare ad una conclusione affrettata e prima dipensare
male delle  persone, GUARDA attentamente le cose, molto spesso non
sono come sembrano!!!!

Esistono 5 cose nella vita che non si RECUPERANO:
Una pietra dopo averla lanciata.
Una parola dopo averla detta.
Un'opportunità dopo averla persa.
Il tempo dopo esser passato.
L'amore per chi non lotta.

Qualcuno una volta ha detto:
Lavora come se non avessi bisogno dei soldi.
Ama come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire.
Balla come se nessuno ti stesse guardando.
Canta come se nessuno ti stesse sentendo.
Vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra.

Grazie per aver diviso i tuoi biscotti con me..........

lunedì 13 dicembre 2010

Tante piccole storie fanno la Storia: Mi Lay Four

My Lai Four: la storia di un massacro

12.12.2010 (da Peacelink.it)
Sud-Vietnam, 16 marzo 1968. Un intero villaggio raso al suolo dalle truppe statunitensi, quasi tutti i suoi abitanti trucidati. 347 morti secondo l'esercito americano, altre stime parlano di più di 400 vittime: tutti civili, soprattutto anziani, donne e bambini.
È stata storia vera, ora è anche un film. My Lai Four, regia di Paolo Bertola, è uscito nelle sale il 10 dicembre e racconta questa drammatica vicenda. Liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Seymur Hersh (vincitore nel 1970 del premio Pulitzer per aver raccontato questa strage), è un film duro, un pugno nello stomaco che mostra crudamente a cosa può portare la guerra. Un film che mostra i fatti, senza pietà alcuna per lo spettatore, perché per gli abitanti di My Lai ce n'è stata poca, di pietà, e tanta morte, violenza, stupri e torture.
Il film inizia dividendosi tra la vita quotidiana nel villaggio e la quotidiana follia della guerra, fino a quando la pazzia omicida del plotone comandato dal tenente William Calley invade My Lai. "Al comando generale vogliono i numeri? E noi glieli daremo" afferma il capitano Medina arringando i soldati. "Nemico è chiunque cerchi di scappare o di nascondersi".
Una domanda che può sorgere facilmente è: "Ci serve un altro film sul Vietnam? Dopo Nato il 4 luglio, Forrest Gump, Apocalipse Now, Full Metal Jacket, Il cacciatore... c'è ancora qualcosa da dire senza essere retorici?".
La risposta è sì, perché non è solo un film di guerra e sulla guerra, è anche un film introspettivo. Si apre una finestra sulla mente dei soldati, da quelli che cercano di opporsi all'eccidio, a quelli che si esaltano per la distruzione delle vite altrui, fino al tenente che urla "Io sono Dio!!!"
E' interessante il confronto fra le reazioni dei militari "buoni" che cercano di salvare i superstiti ("Oh mio Dio, ma quelli sono civili!!") e gli inermi vietnamiti ("Perché ci state facendo questo? Noi siamo esseri umani!!")
Questo, inoltre, è un film sulla distruzione di un popolo. Le stime parlano di 60.000 morti americani, e di 1 milione e mezzo di combattenti vietnamiti e di 4 milioni di civili. Sono cifre folli, da genocidio: numeri folli, storia folle.
Il sogno di Marja
Marja Sabadini ha una storia incredibile. Nata da padre italiano (valdostano, arruolatosi a suo tempo nella legione straniera francese e poi, da lì, trasferito in Vietnam) e madre vietnamita (soldato anche lei),  ha vissuto i primi sette anni della sua vita in Vietnam a contatto diretto con la guerra:  una famiglia "militare", drammi e sangue quotidianamente davanti agli occhi. E poi il tragico episodio della fuga dal Vietnam, all'aeroporto di Saigon: la corsa dell'intera famiglia verso quell'elicottero che doveva portarli tutti insieme verso la salvezza in Europa e, invece, la scomparsa - letterale - della sorellina, impigliata nel filo spinato e inghiottita dalla folla.
Dice Enrico Sabena, compositore: “Mentre stavo realizzando le musiche per il film My Lai Four, ho saputo dell'esistenza, vicino alla mia città, di questa signora, che da bambina aveva vissuto sulla pelle il dramma della guerra del Vietnam. Con delicatezza, l'ho invitata in studio: lei, commossa nel ricordo della sua infanzia straziata, è venuta. Con il suo racconto, mi ha fatto fare uno scatto in termini di profondità e umanità: ha chiesto non solo di partecipare, scrivendo e cantando (con la figlia) un testo vietnamita su una mia melodia struggente,  ma mi ha addirittura successivamente cantato una nenia, una filastrocca che i bambini vietnamiti cantavano ciclicamente durante i momenti più drammatici, (per poter di fatto entrare in "trance" con la musica e resistere anche dinanzi alle scene di sangue...)."
E il film inizia e si conclude così, a luci spente, con la filastrocca di Marja cantata insieme alle figlie.
Questa collaborazione ha potuto dare visibilità alla storia di Marja, che ha così trovato delle associazioni e persone che la supportano e vogliono rendere reale il suo sogno. Ora, a distanza di 35 anni,  lascerà l'Italia e tornerà in Vietnam per provare a cercare questa sorella, di cui non ha più avuto notizie in tutto questo tempo.
Beniamino Trucco
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domenica 5 dicembre 2010

Benzo(a)pirene: una brutta storia italiana

BENZO(A)PIRENE, COSA POSSIAMO FARE

Ci sono sostanze cancerogene e leggi anziché tutelare i cittadini rimandano al 2013 la salute.
C’è chi è da tempo che ne parla, con competenza e insistenza. Qui sotto c'è un documento .pdf con le informazioni fondamentali su cosa è il benzo(a)pirene, quali sono i rischi per la salute, chi afferma che ci sono rischi, perchè e per colpa di chi corriamo rischi: sono tutti articoli presi dal sito Peacelink.
La campagna di Peacelink ha smosso le acque, una deputata (Elisabetta Zamparutti) ha presentato una risoluzione in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati per garantire da ora (e non dal 2013) sanzioni per chi sfora il limite minimo stabilito per legge.
Noi, privati singoli cittadini, possiamo far sentire la nostra voce, possiamo chiedere che lo Stato non permetta la diffusione di sostanze altamente cancerogene senza fare nulla.
Con una firma, con tante firme, e mandando i moduli alla commissione Ambiente della Camera. Qui sotto ci sono, sempre in .pdf, moduli e indicazioni precise per la procedura.



mercoledì 1 dicembre 2010

DEDICATA ALLE DONNE INTELLIGENTI

Anche se non pratica del lago,  una donna decide di uscire in barca.
Accende il motore e si spinge ad una piccola distanza: spegne, butta l´ancora e si mette a leggere il suo libro.
Arriva una Guardia Forestale in barca. Si avvicina e le dice:   "Buongiorno, Signora, Cosa sta facendo?"
"Sto leggendo un libro - risponde lei  (pensando "non è forse ovvio?!?")
"Lei si trova in una Zona di Pesca Vietata" le dice
"Mi dispiace, agente, ma non sto pescando. Sto leggendo".
"Sì, ma ha tutta l´attrezzatura. Per quanto ne so  potrebbe cominciare
in qualsiasi momento. Devo portarla con me e fare rapporto".
"Se  lo fa agente, dovrò denunciarla per molestia sessuale" dice la donna.
"Ma se non l´ho nemmeno toccata!"  dice la  Guardia Forestale
"Questo è vero, ma possiede tutta l´attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare  in qualsiasi momento."
“Le auguro buona giornata signora" e la guardia se ne va.


MORALE: Mai discutere con una donna che legge. E´ probabile che sappia anche pensare.